Cosa Vedere a Mantova

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DUOMO

Intitolata a San Pietro, la chiesa risale al Medioevo. Allo stile romanico prevalente si sono uniti, nel tempo, altri inserti, soprattutto gotici. Il corpo principale dell’edificio fu eretto su progetto di Giulio Romano, a partire dal 1545: il disegno era ispirato alle basiliche paleocristiane romane. La facciata, risalente alla seconda metà del Settecento, è in marmo di Carrara. Lo spazio interno, decisamente sontuoso, è suddiviso in cinque navate da una serie di colonne in stile corinzio.
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PALAZZO DEL PODESTA'

Antica sede del governo comunale della città, l’edificio risale al Duecento. È detto anche “Broletto”, in quanto la sua facciata guarda l’omonima piazza – una nicchia ospita la statua del poeta Virgilio in cattedra. La parte posteriore del palazzo termina su Piazza delle Erbe. Trasformato da Luca Fancelli su commissione di Ludovico II Gonzaga, il palazzo si arricchì nel tempo di elementi umanistico-rinascimentali.
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LA ROTONDA DI SAN LORENZO

Chiesa più antica della città, è il solo edificio rimasto del periodo dei Canossa – a volerla fu la contessa Matilde. Collocata sul lato orientale di Piazza delle Erbe, la costruzione è a pianta circolare. I suoi interni, volutamente spogli, evocano un’atmosfera spirituale. Accanto alla chiesa sorge la Torre dell’Orologio, ristrutturata di recente.
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PALAZZO DUCALE

La città-palazzo di Mantova, per estensione dei tetti, è la seconda reggia più grande d’Europa – la supera solo il Vaticano. Arte gotica, architettura rinascimentale e Manierismo lombardo s’intrecciano nelle stanze, nei corridoi, nelle gallerie e nei cortili dell’antica residenza dei Gonzaga. Eretto a partire dal Duecento, il Palazzo Ducale ospita l’opera più ammirata della città, la Camera degli Sposi, affrescata nella seconda metà del Quattrocento da Andrea Mantegna – la stanza è nella torre nord-est del Castello di San Giorgio.
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PALAZZO TE

Un tempo il palazzo sorgeva sull’isola del Te, fra le acque di un lago ora prosciugato. L’edificio fu commissionato da Federico Gonzaga a Giulio Romano nel primo Cinquecento. L’artista riadattò le vecchie scuderie e le inglobò in una villa monumentale, in cui spiccano ancora luminosi affreschi, stucchi elaborati e soffitti a intaglio. Fra gli ambienti più noti del palazzo, la sala di Amore e Psiche, antica sala da pranzo del duca, affrescata con scene mitologiche, e la Sala dei Giganti, con l’illusionistica rappresentazione della battaglia fra i Giganti e Zeus.
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